Cos’è una Software House

cos’è una software house
Le aziende e gli imprenditori, in generale, che vogliono sviluppare un’idea o hanno bisogno di un servizio tecnologico specifico come creare un’applicazione mobile o web o servizi d’intelligenza artificiale per le aziende, di solito si affidano a una software house. Ma che cos’è esattamente una software house e di cosa si occupa?
Software house cos’è
Una software house è un’azienda che produce programmi per qualsiasi dispositivo, più nello specifico: che produce software (da qui il nome software). Questi software possono essere di diversa tipologia: software personalizzati e riservati per un’azienda come i Software-as-a-Service (SaaS), dunque non commercializzabili al grande pubblico; oppure software pensati per il consumo da parte del pubblico.
Quali sono i servizi che offre?
Ora che sai cos’è la software house e quali sono le sue caratteristiche distintive, è il momento di dare un’occhiata ai servizi. Ecco i servizi più comuni offerti :
Sviluppo di app mobili
Le software house realizzano applicazioni destinate ai dispositivi mobili come smartphone e tablet. La maggior parte di queste applicazioni è realizzata per due sistemi operativi: Android e iOS.
Alcuni team di sviluppo sono anche in grado di creare applicazioni multipiattaforma o applicazioni mobili ibride che utilizzano tecnologie web. Progressive Web Apps è un esempio di tale tecnologia. Tutto sommato, lo sviluppo di app mobili è una disciplina variegata in cui i prodotti finali potrebbero essere qualsiasi cosa, dalle applicazioni ERP aziendali alle app consumer.
Sviluppo web
Lo sviluppo Web consiste nella creazione di applicazioni che operano in ambienti Web. Ma anche la categoria dello sviluppo web è complessa. Stiamo parlando di un semplice sito Web o di una complessa applicazione Web che include molti servizi diversi e architetture avanzate.
Grazie a tecnologie web innovative e interfacce di programmazione delle applicazioni, i team di sviluppo possono creare applicazioni web che offrono agli utenti una serie di funzionalità. Inoltre, è possibile creare app per dispositivi mobili basate su tecnologie web ma che offrono un’esperienza nativa.
Sviluppo software
Una software house può anche creare applicazioni che funzionano su tutti i tradizionali sistemi operativi desktop come Linux, Mac o Windows. Tali app possono assistere le organizzazioni nelle loro attività quotidiane, automatizzare i processi e fornire un’ampia gamma di funzionalità (come la generazione di report). Mentre alcune aziende ospitano le proprie applicazioni nel cloud, altre possono scegliere applicazioni basate su server che aiutano nella trasformazione digitale.
Caratteristiche principali di una software house
Poiché la concorrenza nel mercato IT è elevata, le società di sviluppo software adottano approcci innovativi allo sviluppo del prodotto. Fanno del loro meglio per costruire un marchio forte per acquisire gli sviluppatori più talentuosi sul mercato. Ecco le caratteristiche essenziali delle moderne software house di oggi.
Puntare sulla qualità
Un team di sviluppo che fornisce codice di alta qualità otterrà la fiducia e la raccomandazione del cliente. Di conseguenza, sarà in grado di attirare più clienti. Dal momento che ci sono molte software house che operano a livello globale in questo momento, fanno tutto il possibile per fornire ai propri clienti codice di alta qualità.
Quando esternalizza lo sviluppo del software, le aziende di solito cercano di:
- Velocizzare i loro progetti,
- Colmare le lacune di abilità nel proprio team con conoscenze specifiche,
- Ridimensiona il loro team di sviluppo,
- O semplicemente creare un’applicazione da zero (ad esempio, sotto forma di un prodotto minimo valido ).
Software house italiane
Ad oggi, in Italia, sono presenti più di 1000 su tutto il territorio. Ognuna è diversa dall’altra poiché nel tempo si sono specializzate sui servizi offerti per proporre programmi molto più mirati alla loro clientela.
Alcune software house, infatti, sono specializzate in lavori di appaltatori commissionati da clienti aziendali, altri preferiscono concentrarsi sulla creazione di software pronto all’uso che possono essere venduti anche al grande pubblico. Un altro tipo aiuta altre aziende a realizzare la propria visione fornendo servizi di sviluppo software specializzati.
Ciascuno di questi approcci richiede un diverso processo di progettazione, strategia di distribuzione, metodologia di sviluppo e molti altri caratteri specifici che la rendono unica e diversa dalle altre.
Tipologia di software house
Uno dei modi per classificare le diverse case di sviluppo è separarle in base ai servizi specifici offerti e i prodotti.
Le software house basate sui prodotti sono aziende che sviluppano i propri prodotti per consegnarli direttamente agli utenti finali. Questi ultimi possono essere sia aziende che singoli clienti. Questa tipologia si concentra sulla creazione di soluzioni pronte all’uso che possono successivamente implementare e configurare sul lato client per risolvere vari problemi aziendali.
Un ottimo esempio di software house basata su prodotti è Microsoft o Google. Entrambe offrono una gamma di soluzioni pronte all’uso che possono essere configurate e personalizzate per soddisfare le esigenze specifiche delle aziende.
Quella basate sui servizi, invece, lavorano a stretto contatto con le aziende e forniscono loro vari servizi fra cui sviluppo di software personalizzato, consulenza o team di sviluppo dedicati. In quest’ultimo esempio, dunque, si parla, di prodotti software altamente personalizzati sui processi aziendali ed esigenze uniche come la Software House Diecipoints
La concorrenza è elevata, per questo le case di sviluppo, italiane e non, adottano approcci innovativi per la creazione del prodotto finale o per l’offerta di servizi. Una delle chiavi del successo è puntare sulla costruzione di un marchio forte e altamente specializzato, riconoscibile, così come è successo per le software house italiane più famose, che hanno fatto la storia.
La Domotica: significato, funzione ed esempi semplici

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Sempre più spesso sentiamo parlare di Domotica e di come questa possa aiutare perfino a risparmiare sulle bollette. Scopriamo, dunque, il significato di Domotica, quali sono le sue funzionalità tramite esempi pratici tratti dalla vita di tutti i giorni e come può aiutare a migliorare il tenore di vita.
Cosa vuol dire impianto domotica?
La Domotica è un impianto domestico di controllo automatico per il monitoraggio anche da remoto di varie apparecchiature della casa. Di impianto domotica si parla sia quando ci si riferisce a impianti elettronici più tradizionali (anche un semplice interruttore potrebbe rappresentarne un esempio molto base); sia quando ci si riferisce ai nuovi impianti smart della casa.
L’impianto domotica aiuta a gestire e monitorare la casa, o altri edifici pubblici, tramite la connessione a internet. Ma in quale senso questo sistema potrebbe aiutare a risparmiare sulle utenze domestiche? Vediamo nello specifico il significato più esteso di Domotica e le sue funzionalità applicate alla vita quotidiana.
Domotica significato
Il nome Domotica sta a indicare l’insieme dei dispositivi IoT connessi alla rete web, che aiutano a controllare e gestire da remoto le utenze della casa e molto altro. In parole povere si tratta di governanti virtuali, che operano grazie alla rete, e che sono in grado di alleggerire il peso delle incombenze legate alla gestione della casa. Dall’illuminazione al riscaldamento, agli impianti di sicurezza, tutto questo è Domotica.
Casa domotica: un concetto risalente agli anni ’70
Il concetto di impianto domotica non è così recente. Infatti, si iniziò a parlare di casa domotica, intesa come casa “smart” già dal 1975. In quell’anno si iniziò con lo sperimentare le funzionalità degli interruttori programmabili. Qui sta il seme di tutta la tecnologia in seguito sviluppata, perché, ad oggi, è proprio tramite gli strumenti dell’impianto demotica, come gli smartphone, ad esempio, che riusciamo tramite un comando da remoto ad azionare un interruttore in casa.
Dopo il 1975 il concetto si è evoluto fino ad arrivare a uno dei simboli più accessibili di una casa domotica: Alexa.
Quando si usa la domotica?
Gli impianti per la Domotica sono in realtà più comuni di quanto si pensi. Non è necessario avere delle esigenze particolari o d’emergenza per decidere di utilizzarli. Il concetto di Domotica, ormai fa parte del nostro vivere quotidiano perennemente connesso. Tanti elettrodomestici adesso sono fabbricati in versione “smart”: tv, lavatrici, frigoriferi, forni, docce.
Scegliere un impianto domotica vuol dire sfruttare un sistema di gestione, monitoraggio e controllo senza la necessità di essere presenti sul momento, data l’usabilità da remoto.
Esempi di domotica: dall’illuminazione agli allarmi
Uno degli esempi pratici e classici per spiegare la Domotica, infatti, è l’illuminazione di una casa. Grazie al controllo da remoto è possibile spegnere, accendere e regolare l’intensità delle luci senza toccare fisicamente i vari interruttori. Inoltre, grazie alla tecnologia, è possibile anche avere un quadro completo circa i consumi di watt, così da calcolare programmi personalizzati in base a come si vive la casa.
Da qui, un notevole risparmio sulla bolletta della luce come accennato.
Stesso discorso può essere applicato all’impianto di riscaldamento, ai condizionatori, al sistema d’allarme, e così via. È possibile controllare tutto da smartphone, tablet, o qualsiasi altro apparecchio connesso a internet tramite notifiche e semplici interfacce userfriendly.
Esistono tantissime app che aiutano l’utente a sfruttare al meglio la casa domotica: Alexa, Google Home oppure HomePod, per citarne alcuni.
La Domotica alleggerisce dalle preoccupazioni derivanti dalla gestione della casa, aiuta a risparmiare sulle bollette e sposa in toto il concetto di vita connessa.
Digital Aziendale 4.0
Nel percorso di trasformazione digitale (digital transformation) delle PMI, un ruolo importante lo assumono i processi aziendali interni. La tipologia di processi aziendali maggiormente coperti da sistemi informativi è abbastanza facile da individuare: dai processi amministrativi ai processi di controllo delle vendite, processo di acquisto, processi di logistica e magazzino. I processi aziendali meno coperti, invece, sono quelli relativi all’assistenza dei clienti, alla pianificazione della produzione ed al controllo della programmazione della produzione.
Come digitalizzare i processi aziendali interni?
Indipendentemente dal grado di digitalizzazione è importante chiedersi come i processi aziendali interni sono digitalizzati. Su questo aspetto c’è molta strada da fare. Sostenere che una PMI sia digitalizzata solo per il fatto che abbia acquistato un software verticale per la gestione della contabilità o per la gestione del magazzino è un grosso errore. Soluzioni di package verticali su un singolo processo aziendale non permette alla PMI di traguardare la vera digital transformation e, quindi, la vera innovazione digitale.
organizzazione dei processi aziendali
L’impiego di strumenti di Office Automation, le più comuni soluzioni applicative che si trovano sul mercato, sono dei tool software generalisti che non possono garantire una corretto interscambio di informazioni tra tutte le funzioni aziendali che sono organizzate in modo diverso a seconda delle caratteristiche del business che la PMI presidia. Il vero avvio della Digital Transformation per una PMI va visto ridisegnando i processi organizzativi aziendali in modo moderno e all’interno di una architettura di data warehouse dove tutti i dati dell’azienda risiedono. Ma non è solo qui in vantaggio.
L’organizzazione dei processi aziendali attorno ad una architettura di data warehouse, permette una organizzazione dinamica delle informazioni che le PMI, attraverso soluzioni di Cloud e lo sviluppo di web app e mobile app, può interrogare.
investire nella digitalizzazione aziendale
Il miglior modo per investire sulla digitalizzazione dei processi aziendali sta nella realizzazione di soluzioni software customizzate che si sviluppino attorno alla realtà aziendale, e che consideri l’intera azienda come una unica unità. La creazione di software personalizzati costruiti all’interno di una architettura di sistemi informativi (datawarehousing) rappresenta il miglior modo per rendere una PMI in grado di competere in modo moderno ed innovativo. Esistono supporti agli investimenti in tecnologia per le PMI: è il cosiddetto Super Ammortamento o Iper Ammortamento ideati per velocizzare e facilitare l’ingresso delle PMI nel mondo del digitale.
Digitalizzare i processi aziendali
La trasformazione digitale (o digital transformation) è certamente il tema maggiormente discusso negli ultimi anni. Oggi ha ancora un significato poco chiaro per gli imprenditori che vogliono intraprendere un percorso di digitalizzazione della propria azienda. La domanda a cui rispondere è semplice: come digitalizzare una azienda? La risposta lo è un po’ meno. La digitalizzazione dei processi aziendali, e comunque il percorso di digitalizzazione di un business, fa riferimento ad un’ampia varietà di tecnologie digitali che sono rilevanti per un miglior funzionamento del business, per l’identificazione dei mercati e per la relazione con i clienti, e comportano vastissimi campi di applicazioni.
Il vantaggio della digitalizzazione del business
Le condizioni necessarie per poter arrivare ad ottenere una azienda digitalizzata sono essenzialmente cinque:
- Conoscenza dei sistemi informativi dell’azienda
- Conoscenza delle competenze digitali necessarie
- Conoscenza dei processi operativi interni
- Conoscenza dei processi di relazione con il mercato
- Capacità di analisi dei dati
La conoscenza dei sistemi informativi aziendali è fondamentale per poter avviare il processo di digitalizzazione del business. I Sistemi informativi aziendali sono molteplici e tutti, indipendentemente dalle singole caratteristiche, hanno la caratteristica di raccogliere ed eleborare dati relativi a fenomeni tipici del business: dall’acquisto delle materie prime allo stoccaggio, dalla movimentazione del magazzino alle vendite, dal delivery alla conoscenza del cliente. Lo scopo dei sistemi informativi è quello di produrre e distribuire informazioni. Una digitalizzazione mirata all’efficienza può rendere la produzione e la distribuzione delle informazioni disponibili nel momento giusto, nel luogo adatto (in mobilità ad esempio) alle persone che ne hanno bisogno. A questo punto elementi come “cloud”, web app, web mobile, data warehouse appaiono più chiari perché conosciamo lo scopo della digital trasformation sui sistemi aziendali.
I vari sistemi ERP, MIS, EDI necessitano di una classificazione per tipo di attività, area funzionale interessata integrata all’interno del processo decisionale. Questo permetterà di stabilire i fabbisogni di elaborazione in funzione del processo in cui è inserita una determinata attività. L’efficienza è quindi il vantaggio principale che la digitalizzazione dei processi aziendali ha sui relativi sistemi aziendali.
Competenze Digitali necessarie
Non devi saper programmare, nè essere un programmatore. Ma devi conoscere e saper utilizzare con una certa dimestichezza e spirito critico le tecnologie dell’informazione. Puoi facilmente testare le tue competenze digitali rispondendo a semplici domande. Utilizzi:
- internet come canale di distribuzione
- internet per ridurre i costi
- internet per le vendite
- dati per conoscere il cliente
- dati per la movimentazione delle merci
Processi Operativi interni all’azienda
Le PMI non hanno piccoli problemi. Piccola dimensione non vuol dire piccoli problemi di management. Anzi: nelle PMI il grado di complessità gestionale è molto elevato e l’approccio metodologico ha lo stesso contenuto delle grandi aziende:
- Customer experience
- Analisi dei bisogni
- Analisi su nuovi mercati
- Pressione competitiva
i quattro elementi che una Piccola e Media Impresa così come una grande azienda è chiamata a gestire. La Digitalizzazione di questi processi operativi interni può garantire una efficienza ed una freschezza di analisi del mercato molto importate.
La Relazione con il mercato
Non solo CRM (Customer Relationship Management) ma oggi più che mai Social CRM. La relazione tra clienti e azienda diventa sempre più liquida e fluida con il passare del tempo. Averne consapevolezza è importante, ma trasformare questa consapevolezza in azioni gestite in tempo reale diventa fondamentale per la sopravvivenza dell’azienda e battere la crisi.
i vantaggi della digital transormation
I vantaggi della digital transformation sono significativi ed hanno una gittata di lungo termine. L’efficienza dei costi è il vantaggio immediato: la digitalizzazione dei processi aziendali porta ad una rivisitazione degli stessi eliminando quelli ridondanti. Il ROI poi ne beneficia in termini di:
- aumento di quota di mercato
- aumento dell’engagemet sui clienti
- aumento dello store traffic
- aumento del profitto medio per cliente
Nei prossimi articoli tratteremo tutti questi aspetti in profondità.
Sviluppare app mobile: perché scegliere strumenti multipiattaforma
L’enorme diffusione dei dispostivi mobili consente alle aziende di raggiugere il proprio pubblico in qualunque momento con un solo click, quindi, per restare sul mercato in modo ottimale è diventato ormai necessario adattarsi alle esigenze dell’utente. La crescita del settore dei device mobili ha portato degli inevitabili cambiamenti nella vita che conduciamo online e offline. Ormai possiamo acquistare di tutto con il nostro smartphone senza muoverci da casa, ma questo è solo un esempio. Allo stesso tempo il settore della telefonia ha avuto una enorme accelerazione e oggi è difficile emergere in questo marasma. Sviluppare App mobile per la propria azienda potrebbe essere la soluzione, ma è necessario fare le giuste scelte.
Sviluppo App mobile ibride o App native?
Quando si intende sviluppare App mobile è necessario operare una serie di scelte che sono generalmente determinate dagli obiettivi da raggiungere, dal target di riferimento e dai costi che si possono sostenere. Tra queste scelte bisogna stabilire quale tipologia di App si vuole realizzare. L’App nativa è creata per dispositivi mobili (iPhone o Android) e viene sviluppata attraverso il linguaggio specifico della piattaforma su cui l’App sarà usata (iOS, Android e così via).
Essendo più specifica, un’App nativa ha un costo più elevato, ma offre massime prestazioni ed è possibile utilizzarla anche offline. Di contro deve essere scaricata e occupa spazio di memoria nel device e i tempi di sviluppo sono più lunghi. L’App ibrida funziona invece su diversi sistemi operativi utilizzando un unico codice di base. Sono scritte generalmente in HTML5 e Javascript e possono essere incapsulate nel linguaggio nativo di una piattaforma, come le App native. La differenza principale sta nel fatto che l’App ibrida è meno performante, ma ha dei costi e dei tempi di realizzazione ridotti. Inoltre, è facilmente adattabile e, quindi, modificabile per più piattaforme e sistemi operativi.
La Progressive Web App
Le PWA (Progressive Web App) sono la perfetta combinazione tra tecnologia Web e Nativa. Pur avendo l’aspetto di un App nativa, queste applicazioni non necessitano della pubblicazione negli Store. Inoltre, non richiedono il download e si adattano a cellulari, tablet e desktop. Per questi principali motivi, le Progressive Web App rappresentano non soltanto il futuro ma anche il presente per molti settori tra cui, ad esempio, l’informazione. In pratica, le PWA sono App mobili che vengono distribuite attraverso il web. Ciò significa che un’App di questa tipologia non deve essere scaricata da un App Store. Esse sono considerate più efficienti delle altre perché sono in grado di funzionare su richiesta e sono sempre accessibili ma, soprattutto, non occupano memoria negli smartphone.
Un’applicazione di questo tipo è fruibile tramite i normali web browser e scritta con i linguaggi HTML e CSS, simulando l’interfaccia di un’App nativa. Non sono infatti possibili l’installazione su dispositivo e l’uso offline, ma non dovendo essere installate, non intaccano in alcun modo la RAM o la capacità di calcolo del dispositivo. Sono molto utili per la semplicità dei linguaggi di programmazione, per facilitare la visualizzazione dei siti web sui dispositivi mobili e per permettere l’indicizzazione dei propri contenuti sui motori di ricerca. Il miglioramento della User Experience è rilevante e per questo motivo si può ipotizzare che presto gli stessi utenti decideranno di disinstallare in modo definitivo le App native a favore delle progressive web App.
Sviluppo applicazioni mobile multipiattaforma
Per cercare di ottimizzare tempo e costo sviluppo app mobile, molte aziende decidono di sviluppare la propria applicazione mobile con strumenti di programmazione multipiattaforma, cioè utilizzabile sia su iOS sia su Android. Nel mercato emergente, esistono diversi fornitori che offrono Tool per sviluppare App mobile multipiattaforma. Questi strumenti sono importanti perché contribuiscono a semplificare la programmazione e ad accelerare le modalità di rilascio, evitando di dover sviluppare ogni volta delle App native per ogni piattaforma e dispositivo.
I tool possono essere nativi multipiattaforma o ibridi multipiattaforma: i primi sono strumenti che offrono un compromesso tra l’approccio ibrido e lo sviluppo di App native. Questo genere di App supportano più piattaforme utilizzando un linguaggio intermedio e utilizza i controller nativi dell’interfaccia utente, che consentono loro di sfruttare al meglio le funzionalità del dispositivo, offrendo allo stesso tempo migliori prestazioni. Gli ibridi multipiattaforma consentono di sviluppare App mobile all’interno di un contenitore nativo sui dispositivi di destinazione. La maggior parte del codice supporta diverse piattaforme, rendendo lo sviluppo più rapido, semplice ed economico rispetto a quanto non avvenga con gli approcci nativi. Tuttavia, questo tipologia di App non può sfruttare appieno le funzionalità integrate del dispositivo.
Come sviluppare App mobile con strumenti multipiattaforma
Lo sviluppo applicazioni mobile multipiattaforma deve essere ben ponderato per rispondere in modo adeguato ai bisogni del target che si vuole raggiungere e con cui si vuole comunicare. Utilizzando questo metodo, però, si possono costruire delle piattaforme agili e versatili, perché sono svincolate dal device. Inoltre, i tool che consentono di sviluppare App mobile multipiattaforma aiutano a progettare il software in modo più rapido ed efficiente. Oggigiorno esistono molti strumenti multipiattaforma che permettono di sviluppare un’App.
Consigli per sviluppare App mobile
Sviluppare un App è diventato ormai indispensabile per alcune aziende che intendono restare competitive sul mercato o hanno fatto di Internet la propria base operativa. Da qualche anno, infatti, i dispositivi mobili (smartphone, tablet, notebook) sono entrati a far pienamente parte delle nostre vite e hanno modificato il nostro modo di comunicare, per questo motivo sviluppare una App mobile può portare degli introiti inaspettati al proprio business, ma è necessario rispettare alcune regole base per districarsi in questo mondo che conta ormai 218 miliardi di App scaricate nel 2020. La sfida per un’azienda che lancia la propria App sta quindi nel riuscire a farsi strada in questa moltitudine ed essere inclusa tra le preferite di ogni singola persona. Si stima che ogni utente utilizzi in media 26-27 App mobile al mese e che dopo questo periodo disinstalli quelle che non sono di suo interesse.
Sviluppare una App mobile unica e utile
La prima cosa da fare per sviluppare App mobile di successo è avere le idee chiare sul progetto da realizzare e sugli obiettivi da raggiungere. Per poter emergere in un settore così vario e competitivo è necessario offrire qualcosa di unico, ma che sia al contempo utile per l’utente. È ovvio che ci si può sempre ispirare ad un prodotto già in commercio, sia in termini di contenuti sia di design, ma è necessario offrire qualcosa in più e differenziarsi. Soprattutto, però, una buona App, che sia realmente utilizzata, riesce a soddisfare un bisogno dell’utente, anche non esplicito. Per cui soltanto monitorando l’esperienza del singolo potrai diversificare e impostare una strategia cross-channel per rispondere ai bisogni manifestati dall’utente tramite App. Ciò può essere fatto attraverso diversi canali: email personalizzate, campagne pubblicitarie sui social media, sms/mms, notifiche in-app o comunicazioni personalizzate su siti internet. I mezzi sono molteplici e le possibilità non mancano, il punto di forza sta nel capire qual è il modo migliore per raggiungere ogni singolo utente sulla base dei suoi gusti, delle sue necessità e della sua esperienza.
Mobile marketing Apps
Quando si decide di sviluppare un’applicazione mobile implicitamente il pensiero rimanda al mobile marketing ovvero a tutte quelle pratiche che permettono di comunicare con il proprio pubblico, o potenziale tale, attraverso i dispositivi mobili. La decisione inizialmente più importante da prendere è quella della piattaforma: è preferibile un’applicazione per tutte le piattaforme, è meglio una nativa oppure un’ibrida? La scelta finale dipende, ovviamente, dagli obiettivi che si vogliono raggiungere, ma anche dalla user experience che si offre all’utente. Perché l’App non solo deve rispondere ai bisogni dell’utente, ma deve farlo in modo veloce e semplice.
Sviluppare App mobile veloce, semplice e intuitiva
Proprio perché l’App nasce con l’intenzione di semplificare la navigazione dell’utente, rispondendo in breve tempo ai suoi bisogni, deve presentare un design e un nome semplice, orecchiabile, che la gente può ricordare facilmente. Fondamentale, in tal senso, è anche realizzare un’icona accattivante e distinguibile. Naturalmente conta anche la facilità d’uso dell’App che deve essere intuitiva e facilmente accessibile. In poche parole: una buona applicazione mobile è veloce, semplice e intuitiva.
Test dopo lo sviluppo App mobile
Una volta terminata la vera e propria fase di sviluppo app mobile, prima di pubblicare l’applicazione, bisogna testare il lavoro. Per prima cosa è necessario controllare che non ci siano errori e che l’App sia fruibile così come immaginato. Inoltre, è possibile creare una versione Beta dell’applicazione per testarla prima del lancio vero e proprio. Questa fase non deve essere sottovalutata, perché è qui che potrebbero venire fuori dei problemi da risolvere. Se va tutto bene, l’App può essere a questo punto pubblicata.
Affidati ai nostri esperti per sviluppo App mobile
Sviluppare App per device mobile è un’operazione molto complessa e composta da varie fasi: idea, prototipazione, sviluppo, testing e pubblicazione, tanto per citare le più comuni. Risulta, quindi, determinante affidarsi ad un team di professionisti qualificati con esperienza multidisciplinare, come il nostro di Diecipoints, che sia in grado di realizzare un prodotto di alta qualità sia dal punto di vista tecnico che grafico. Dall’idea allo sviluppo dell’applicazione, copriamo l’intero ciclo di sviluppo dell’App mobile, indipendentemente da quanto diverse o complesse siano le esigenze.
Cos’è l’Internet of Things
L’Internet of Things (IoT) descrive la rete di oggetti fisici – “cose” – incorporati con sensori, software e altre tecnologie allo scopo di connettere e scambiare dati con altri dispositivi e sistemi su Internet. Questi dispositivi vanno dai normali oggetti domestici a sofisticati strumenti industriali. Con oltre 7 miliardi di dispositivi IoT connessi oggi, gli esperti prevedono che questo numero cresca fino a 10 miliardi entro il 2020 e 22 miliardi entro il 2025. Diecipoints dispone di una rete di partner di dispositivi.
Perché l’Internet of Things (IoT) è importante?
Negli ultimi anni, l’IoT è diventata una delle tecnologie più importanti del 21° secolo. Ora che possiamo connettere oggetti di uso quotidiano (elettrodomestici da cucina, automobili, termostati, baby monitor) a Internet tramite dispositivi incorporati, è possibile una comunicazione senza interruzioni tra persone, processi e cose.
Grazie all’elaborazione a basso costo, al cloud, ai big data, all’analisi e alle tecnologie mobili, gli oggetti fisici possono condividere e raccogliere dati con un intervento umano minimo. In questo mondo iperconnesso, i sistemi digitali possono registrare, monitorare e regolare ogni interazione tra cose connesse. Il mondo fisico incontra il mondo digitale e collaborano.
Quali tecnologie hanno reso possibile l’IoT?
Sebbene l’idea dell’IoT esista da molto tempo, una raccolta di recenti progressi in una serie di tecnologie diverse l’ha resa pratica.
- Accesso alla tecnologia dei sensori a basso costo ea bassa potenza. I sensori convenienti e affidabili stanno rendendo possibile la tecnologia IoT per più produttori.
- Connettività. Una serie di protocolli di rete per Internet ha reso facile collegare i sensori al cloud e ad altre “cose” per un trasferimento dati efficiente.
- Piattaforme di cloud computing. L’aumento della disponibilità delle piattaforme cloud consente sia alle aziende che ai consumatori di accedere all’infrastruttura di cui hanno bisogno per scalare senza dover effettivamente gestire tutto.
- Apprendimento automatico e analisi. Con i progressi nell’apprendimento automatico e nell’analisi, insieme all’accesso a quantità varie e vaste di dati archiviati nel cloud, le aziende possono raccogliere informazioni più rapidamente e facilmente. L’emergere di queste tecnologie alleate continua a spingere i confini dell’IoT e anche i dati prodotti dall’IoT alimentano queste tecnologie.
- Intelligenza artificiale conversazionale (AI). I progressi nelle reti neurali hanno portato l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) ai dispositivi IoT (come gli assistenti personali digitali Alexa, Cortana e Siri) e li hanno resi accattivanti, convenienti e praticabili per l’uso domestico.
Che cos’è l’IoT industriale?
L’IoT industriale (IIoT) si riferisce all’applicazione della tecnologia IoT in ambienti industriali, in particolare per quanto riguarda la strumentazione e il controllo di sensori e dispositivi che utilizzano le tecnologie cloud. Fare riferimento a questo PDF di casi d’uso di Titan per un buon esempio di IIoT. Di recente, le industrie hanno utilizzato la comunicazione machine-to-machine (M2M) per ottenere l’automazione e il controllo wireless. Ma con l’emergere del cloud e delle tecnologie affini (come l’analisi e l’apprendimento automatico), le industrie possono raggiungere un nuovo livello di automazione e con esso creare nuove entrate e modelli di business. L’IIoT è talvolta chiamato la quarta ondata della rivoluzione industriale, o Industria 4.0. Di seguito sono riportati alcuni usi comuni per IIoT:
- Produzione intelligente (Richiedi una consulenza)
- Asset connessi e manutenzione preventiva e predittiva
- Reti elettriche intelligenti
- Città intelligenti
- Logistica connessa
- Catene di approvvigionamento digitali intelligenti
Cosa sono le applicazioni IoT?
Applicazioni IoT SaaS pronte per il business
Le applicazioni intelligenti IoT sono applicazioni software as a service (SaaS) predefinite in grado di analizzare e presentare i dati dei sensori IoT acquisiti agli utenti aziendali tramite dashboard. Diecipoints dispone di un set completo di applicazioni intelligenti IoT .
Le applicazioni IoT utilizzano algoritmi di apprendimento automatico per analizzare enormi quantità di dati dei sensori connessi nel cloud. Utilizzando dashboard e avvisi IoT in tempo reale, ottieni visibilità su indicatori chiave di prestazione, statistiche per il tempo medio tra i guasti e altre informazioni. Gli algoritmi basati sull’apprendimento automatico possono identificare le anomalie delle apparecchiature e inviare avvisi agli utenti e persino attivare correzioni automatizzate o contromisure proattive.
Con le applicazioni IoT basate su cloud, gli utenti aziendali possono migliorare rapidamente i processi esistenti per le catene di approvvigionamento, il servizio clienti, le risorse umane e i servizi finanziari. Non è necessario ricreare interi processi aziendali.
Modi in cui le applicazioni IoT vengono distribuite?
La capacità dell’IoT di fornire informazioni sui sensori e di abilitare la comunicazione da dispositivo a dispositivo sta guidando un’ampia gamma di applicazioni. Le seguenti sono alcune delle applicazioni più popolari e cosa fanno.
- Crea nuove efficienze nella produzione attraverso il monitoraggio della macchina e il monitoraggio della qualità del prodotto. Le macchine possono essere continuamente monitorate e analizzate per assicurarsi che funzionino entro le tolleranze richieste. I prodotti possono anche essere monitorati in tempo reale per identificare e affrontare i difetti di qualità.
- Migliora il tracciamento delle risorse fisiche. Il monitoraggio consente alle aziende di determinare rapidamente la posizione delle risorse. L’isolamento consente loro di assicurarsi che le risorse di alto valore siano protette da furto e rimozione.
- Utilizza i dispositivi indossabili per monitorare l’analisi della salute umana e le condizioni ambientali. I dispositivi indossabili IoT consentono alle persone di comprendere meglio la propria salute e consentono ai medici di monitorare i pazienti da remoto. Questa tecnologia consente inoltre alle aziende di monitorare la salute e la sicurezza dei propri dipendenti, il che è particolarmente utile per i lavoratori impiegati in condizioni pericolose.
- Consentire modifiche ai processi aziendali. Un esempio di ciò è l’uso di dispositivi IoT per le risorse connesse per monitorare lo stato di salute delle macchine remote e attivare le chiamate di servizio per la manutenzione preventiva. La capacità di monitorare le macchine in remoto sta anche abilitando nuovi modelli di business del prodotto come servizio, in cui i clienti non devono più acquistare un prodotto ma pagano invece per il suo utilizzo.

Interfaccia dati monitoraggio produttività
Quali settori possono trarre vantaggio dall’IoT?
Le organizzazioni più adatte all’IoT sono quelle che trarrebbero vantaggio dall’utilizzo di dispositivi con sensori nei propri processi aziendali.
Produzione
I produttori possono ottenere un vantaggio competitivo utilizzando il monitoraggio della linea di produzione per consentire la manutenzione proattiva delle apparecchiature quando i sensori rilevano un guasto imminente. I sensori possono effettivamente misurare quando la produzione è compromessa. Con l’aiuto degli avvisi dei sensori, i produttori possono controllare rapidamente l’accuratezza delle apparecchiature o rimuoverle dalla produzione fino a quando non vengono riparate. Ciò consente alle aziende di ridurre i costi operativi, ottenere tempi di attività migliori e migliorare la gestione delle prestazioni degli asset.
Settore automobilistico
L’industria automobilistica è in grado di ottenere vantaggi significativi dall’uso delle applicazioni IoT. Oltre ai vantaggi dell’applicazione dell’IoT alle linee di produzione, i sensori possono rilevare un imminente guasto alle apparecchiature nei veicoli già in circolazione e possono avvisare il conducente con dettagli e raccomandazioni. Grazie alle informazioni aggregate raccolte dalle applicazioni basate su IoT, i produttori e i fornitori automobilistici possono imparare di più su come mantenere le auto in funzione e i proprietari di auto informati.
Trasporti e Logistica
I sistemi di trasporto e logistica beneficiano di una varietà di applicazioni IoT. Le flotte di auto, camion, navi e treni che trasportano scorte possono essere reindirizzate in base alle condizioni meteorologiche, alla disponibilità dei veicoli o alla disponibilità dei conducenti, grazie ai dati dei sensori IoT. L’inventario stesso potrebbe anche essere dotato di sensori per il monitoraggio della tracciabilità e del controllo della temperatura. Le industrie alimentari e delle bevande, dei fiori e farmaceutiche spesso trasportano scorte sensibili alla temperatura che trarrebbero grande vantaggio dalle applicazioni di monitoraggio IoT che inviano avvisi quando le temperature aumentano o scendono a un livello che minaccia il prodotto.
Monitoraggio dei ponti
Con un’infrastruttura datata e grandi ponti del dopoguerra la richiesta di ispezione e monitoraggio delle infrastrutture è in costante aumento. Nell’attuale mondo tecnologico, il monitoraggio del ponte non può fare affidamento esclusivo sull’ ispezioni umane periodiche, ma può invece fare affidamento sul monitoraggio elettronico della salute di un ponte, che potrebbe esporre un problema d’integrità strutturale ben prima che venga rilevato da un’ispezione del ponte in loco.
Settore pubblico
I vantaggi dell’IoT nel settore pubblico e in altri ambienti legati ai servizi sono altrettanto ampi. Ad esempio, le utility di proprietà del governo possono utilizzare applicazioni basate su IoT per informare i propri utenti di interruzioni di massa e anche di interruzioni minori di servizi idrici, elettrici o fognari. Le applicazioni IoT possono raccogliere dati relativi all’ambito di un’interruzione e distribuire risorse per aiutare le utility a riprendersi dalle interruzioni con maggiore velocità.
Assistenza sanitaria
Il monitoraggio delle risorse IoT offre molteplici vantaggi al settore sanitario. Medici, infermieri e inservienti spesso hanno bisogno di conoscere l’esatta posizione dei dispositivi di assistenza al paziente come le sedie a rotelle. Quando le sedie a rotelle di un ospedale sono dotate di sensori IoT, possono essere tracciate dall’applicazione di monitoraggio delle risorse IoT in modo che chiunque ne cerchi una possa trovare rapidamente la sedia a rotelle disponibile più vicina. Molte risorse ospedaliere possono essere monitorate in questo modo per garantire un utilizzo corretto e una contabilità finanziaria per le risorse fisiche in ciascun reparto.
Sicurezza generale in tutti i settori
Oltre a tenere traccia delle risorse fisiche, l’IoT può essere utilizzato per migliorare la sicurezza dei lavoratori. I dipendenti in ambienti pericolosi come miniere, giacimenti di petrolio e gas e centrali chimiche ed elettriche, ad esempio, devono essere a conoscenza del verificarsi di un evento pericoloso che potrebbe interessarli. Quando sono collegati ad applicazioni basate su sensori IoT, possono essere informati di incidenti o salvati da essi il più rapidamente possibile. Le applicazioni IoT vengono utilizzate anche per dispositivi indossabili in grado di monitorare la salute umana e le condizioni ambientali. Questi tipi di applicazioni non solo aiutano le persone a comprendere meglio la propria salute, ma consentono anche ai medici di monitorare i pazienti da remoto.
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Con l’espressione Internet of Things (IoT) o più semplicemente Internet delle cose si intende quel percorso nello sviluppo tecnologico, che attraverso la rete Internet, rende una sua identità nel mondo digitale ad ogni oggetto utilizzato nell’esperienza quotidiana. Internet of Things si basa sull’idea di oggetti “intelligenti” tra loro interconnessi in modo da scambiare le informazioni possedute, raccolte e/o elaborate.
Internet of Things: definizione e significato
Formulata per la prima volta nel 1999, l’espressione Internet delle cose e delle macchine è nata in stretta relazione con i dispositivi RFId (Radio Frequency Identification) dalla mente geniale dell’ingegnere inglese Kevin Ashton, cofondatore dell’Auto-ID Center di Massachussetts. Ma esattamente cos’è Internet of Things? L’acronimo IoT indica qualsiasi sistema di dispositivi fisici che ricevono e trasferiscono i dati su reti wireless, con un intervento manuale limitato. Ciò si ottiene integrando negli oggetti dispositivi di elaborazione. Ad esempio, un termostato smart può ricevere dati sulla posizione dell’utente, mentre questo è in viaggio, e utilizzarli per regolare la temperatura domestica prima del suo arrivo. Con Internet of Things ci si riferisce quindi al processo di connessione a Internet di oggetti fisici di utilizzo quotidiano, dagli oggetti più familiari usati in casa, come le lampadine, alle risorse in ambito sanitario, i dispositivi medici, dispositivi indossabili, quelli smart e alle smart city.
Cosa si intende per Internet of Things?
L’IoT insieme a interfacce web e app mobile dedicate, consente di attivare, monitorare e controllare oggetti di uso quotidiano, dotandoli di una propria identità digitale e aprendo così un grande ventaglio di possibilità. Tramite l’installazione di schede e sensori – bilance, microfoni, rilevatori di suoni, temperatura, interruttori, motori, – che possono essere monitorati e attivati da remoto grazie ad una connessione Internet, dispositivi e oggetti tipicamente inerti godono di nuova vita. La loro trasposizione nel mondo digitale infatti li rende interconnessi, in grado di scambiare ogni genere di informazioni, mettendo in moto sinergie e aprendo a possibilità come:
- la manutenzione predittiva
- l’autoregolazione dei parametri di funzionamento rispetto ai dati rilevati nell’ambiente circostante o scambiati con altri dispositivi
- l’assistenza e il controllo da remoto
- l’individuazione in tempo reale tramite coordinate Gps
Internet of Things: esempi
Nei 20 anni dalla loro nascita, le tecnologie IoT si sono moltiplicate e sviluppate: partendo da tecnologie consolidate come RFId, reti cellulari, PLC, NFC, Bluetooth e WiFi, si profilano oggi nuovi orizzonti tecnologici che promettono di evolvere in meglio i dispositivi IoT sia in termini di prodotto che soprattutto di servizio. L’evoluzione dell’Internet of Things in termini di mercato e di tecnologie è favorita anche dall’integrazione con i principali trend innovativi che occupano la scena digitale. Big Data, Artificial Intelligence e Blockchain rappresentano in tal senso tasselli sempre più importanti dell’ecosistema IoT perché in grado di abilitare nuove opportunità di business, nuove funzionalità e nuovi servizi a partire proprio dai dispositivi IoT e dagli oggetti connessi. Ad alimentare questo connubio ci sono poi le startup, molto attive nell’ambito dell’Internet of Things.
Chatbot cos’è?
Tra i tanti strumenti di messaggistica istantanea che abbiamo oggi a disposizione, c’è anche la chatbot online, cioè un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano. Grazie all’enorme evoluzione dell’intelligenza artificiale, lo sviluppo chatbot può comprendere il contesto e l’intento di una conversazione, per fornire poi le risposte più appropriate.
Chatbot cosa sono?
La possibilità di simulare una conversazione umana attraverso un software è stata ipotizzata nel 1950, da Alan Turing nel suo celebre articolo “Computing Machinery and Intelligence”. Nel suo paper, lo storico matematico e crittografo britannico propose di determinare l’intelligenza di un robot attraverso la sua capacità di simulare un dialogo umano, senza che il suo interlocutore se ne accorgesse. La prova, passata alla storia come test di Touring, ha segnato l’inizio di una rivoluzione che ci accompagna ancora oggi. A distanza di 70 anni da quella pubblicazione, infatti, la sua proposta non è più una semplice ipotesi, ma una realtà concreta, con precise ricadute nella nostra quotidianità. Oggi ad esempio esistono chatbot gratis messe a disposizione delle aziende per rendere l’assistenza clienti più veloce e immediata. Tra quelle più conosciute troviamo la chatbot for Whatsapp, la chatbot Messanger e quella Telegram.
Chatbot: significato e traduzione
Il termine “chatbot”, di origine inglese, deriva dalla fusione di due parole “chat” conversare e “bot”, robot. L’espressione è stata coniata dall’informatico Michael Mauldin, creatore del Chatbot Verbot e di Lycos, uno dei primi motori di ricerca della storia di Internet. Come spesso accade, quando la tecnologia entra far parte della nostra quotidianità, non crea grosse fratture, ma si inserisce in quella che è la nostra routine in maniera quasi impercettibile. All’inizio a piccoli passi e poi in maniera sempre più pervasiva. Nella realtà odierna, infatti, molto più spesso di quanto pensiamo, noi parliamo con macchine che non solo offrono una risposta coerente alle nostre domande, ma simulano persino le dinamiche di una normale conversazione tra umani. Oggi questi software elaborano risposte di ogni tipo. Ci sono programmi più semplici e diffusi, in grado di rispondere in maniera automatizzata tramite una serie di parole chiave. E ne esistono altri più sviluppati, che riescono a sfruttare le possibilità offerte dal “machine learning” e dall’Intelligenza Artificiale per fornire risposte non automatizzate, ma legate ad un’attività colloquiale. Questi assistenti virtuali si basano sulla comprensione del linguaggio naturale e riescono ad apprendere le preferenze dell’utente, adeguando le ricerche e risposte in base ad esse. Alcuni di questi chatbot esempi sono: Siri di Apple, Alexa di Amazon, Cortana di Microsoft e Google Assistant.
Come funziona un chatbot
Esistono due principali tipi di chatbot: dichiarativi e predittivi. I primi sono programmi monouso dedicati alle attività che si concentrano sull’esecuzione di una funzione, quindi, generano risposte automatizzate, ma colloquiali, alle richieste degli utenti. Le interazioni con questi chatbots sono altamente specifiche e strutturate. I chatbot dedicati alle attività sono in grado di gestire domande comuni e attualmente questi sono i più usati. I chatbot predittivi sono invece basati sui dati (di conversazione) e spesso sono indicati come assistenti virtuali o assistenti digitali. Sono molto più sofisticati, interattivi e personalizzati rispetto ai chatbot dedicati alle attività. Questi chatbot sono consapevoli del contesto di riferimento e sfruttano la comprensione della lingua naturale per imparare. Applicano intelligenza predittiva e analisi dei dati per consentire la personalizzazione in base ai profili degli utenti e al comportamento degli utenti precedenti. Gli assistenti digitali possono imparare nel tempo le preferenze di un utente, fornire raccomandazioni e persino anticipare le esigenze. Oltre a monitorare i dati e le linee guida, possono avviare conversazioni.
Segnaliamo, infine, alcuni dei vantaggi che l’utilizzo di un chatbot può portare alle aziende:
- fornire notizie e informazioni in modo puntuale in base a parametri forniti dai clienti o dagli utenti
- rispondere in tempo reale alle domande, risolvendo direttamente molti problemi logistici
- aumentare l’engagement e il coinvolgimento dei propri utenti
- attuare attività promozionali e di marketing con utenti profilati
- aiutare i clienti nell’acquisto di prodotti e servizi
- consentono di delegare al software una serie di lavori noiosi e ripetitivi
la loro operatività è instancabile, ma possono anche essere differenziati, così da offrire agli utenti un dialogo personalizzato.
Programmazione low code e piattaforme da usare
Già dal secolo scorso, l’idea del volume è stata sempre la base per avere prodotti o servizi veloce e a basso costo. Lo massiccio era senz’altro la condizione fondamentale per rendere accessibile quello che altrimenti non lo sarebbe.
La sola idea della ‘personalizzazione’ era sinonimo di ‘più costoso’ sia in termini economici come di tempo.
Oggi questo paradigma non esiste più. Nel mondo sel SW Basso costo e Velocità nonché Scalabilità (crescita) e la Flessibilità (conessione ad altri SW) sono perfettamente in sintonia con un Software ‘Custom’.
Sviluppo low code, come funziona ?
Quando si deve sviluppare un’applicazione non è più necessario scrivere tutto il codice, ma grazie alle tecniche low code è sufficiente descrivere come l’applicazione stessa deve essere fatta, e quali funzionalità dovrà svolgere. Ciò è possibile utilizzando direttamente l’interfaccia della piattaforma low code: oggetti grafici, tecniche visuali e dichiarative, ed eseguendo operazioni ‘drag and drop’ con il dispositivo di puntamento del computer. In questo modo l’applicazione si può sviluppare più velocemente, perché è l’intelligenza dell’algoritmo che poi si preoccupa di tradurla in codice.
I low code program consentono all’utente di definire in modo semplice quali devono essere i requisiti dell’applicazione e di usare strumenti grafici e building block di volta in volta riutilizzabili per crearne di nuove, rende accessibile lo sviluppo applicativo anche ai non esperti di programmazione. Dunque, le piattaforme low code non soltanto aiutano gli sviluppatori professionisti ad accelerare la velocità di programmazione, ma estendono l’adozione dei propri strumenti anche agli esperti del business che, senza necessità di scrivere codice, diventano in grado di dare il loro contributo e partecipare allo sviluppo dell’applicazione enterprise.
low code rapidità di sviluppo
Infatti, con il progressivo sviluppo digitale della nostra società e l’uso sempre maggiore di applicazioni, è diventato importante per le aziende utilizzare degli strumenti low code che permettono di risparmiare tempo sia in fase di sviluppo sia in aggiornamento. La piattaforma applicativa low code enterprise (LCAP, low-code application platform) è in grado di supportare il rapido sviluppo e deployment delle applicazioni, attraverso l’utilizzo di tecniche low code-no code, come ad esempio la progettazione e lo sviluppo applicativo di tipo dichiarativo basato su modelli (model-driven), assieme all’implementazione semplificata (“one-button”) delle applicazioni stesse.
Low code – no code: cosa cambia?
La differenza tra le due terminologie non è legata alla quantità di codice che bisogna scrivere, come suggeriscono le parole stesse, piuttosto si riferisce ai soggetti coinvolti e l’ambito del problema in questione. È bene precisare a questo proposito che la programmazione low code prevede sviluppatori professionisti, system integrator esperti ed enterprise architect con ampie capacità tecniche. Esso è incentrato interamente sul riutilizzo, sull’ottimizzazione e sulla semplificazione di attività d’integrazione al fine di raggiungere una situazione o applicazione d’integrazione di livello enterprise.
Come sviluppare un app iOS
Se stai pensando di lanciarti nello sviluppo app iOS sappi che per ottenere i migliori risultati sarà necessario identificare i requisiti chiave per gli sviluppatori, scegliere il linguaggio di programmazione corretto e attingere dalle risorse su Cloud. Vediamo come procedere passo dopo passo.
App iOS
Lo sviluppo app iOS è il processo di creazione delle applicazioni per device mobili della Apple, come l’iPhone, iPad e l’iPodTouch. Il software è quindi scritto nel linguaggio di programmazione Swift o Objective-C ed è distribuito agli utenti tramite l’Apple Store da cui è possibile scaricarlo. Per poter sviluppare app iOS è però necessario avere un computer Mac o un iMac. Inoltre, una volta completata, l’app dovrà affrontare un rigoroso processo di revisione della qualità prima di poter essere distribuita tramite l’Apple Store . Tuttavia, se le persone a cui l’app è rivolta, siano essi dei dipendenti, clienti o partner, sono tra le centinaia di utenti al mondo che usano l’iPhone e l’iPad, è naturale orientarsi verso uno sviluppo app iOS. Infine, anche se le barriere per entrare nell’Apple Store sono potenzialmente elevate, sviluppare app iOS risulta alla fine più facile rispetto ad un app Android.
Guida sviluppo app iOS
Prima di iniziare a progettare il processo di sviluppo app iOS è necessario accertarsi di avere:
- Un computer Apple Mac con l’ultima versione di macOS
- Xcode cioè l’ambiente di sviluppo integrato (IDE) per macOS, disponibile gratuitamente in download nel Mac Apple Store
- Un account Apple Developer attivo, che richiede una quota annuale di 99 dollari.
Questi tra strumenti lavorano in sinergia, infatti, soltanto i membri attivi dell’Apple Developer Program possono pubblicare un’app nell’Apple Store, così come soltanto le app firmate e pubblicate da Xcode possono essere inviate all’Apple Store. Inoltre, Xcode funziona solo su macOS. La buona notizia è che Xcode offre molto più della semplice possibilità di firmare e pubblicare un’app, perché il suo IDE contiene già il designer interfaccia utente, il codice editor, un catalogo di risorse e tutto quanto possa essere necessario per sviluppare app iOS.
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Scegliere il linguaggio di programmazione iOS
Attualmente son disponibili due linguaggio di programmazione per lo sviluppo app iOS:
- Objective-C: sviluppato nei primi anni ’80, Objective-C è stato per decenni il linguaggio di programmazione principale per tutti i prodotti della Apple. Derivato dal linguaggio C, l’Objective-C è un linguaggio di programmazione orientato al passaggio di messaggi tra differenti processori. Molti sviluppatori scelgono di continuare a scrivere i propri prodotti con il linguaggio Objective-C invece di passare al fremework Swift, introdotto nel 2014.
- Swift: questo linguaggio di programmazione è quello iOS “ufficiale”. Sebbene abbia molte somiglianze con Objective-C, Swift è progettato per utilizzare una sintassi più semplice ed è maggiormente focalizzato sulla sicurezza rispetto al suo predecessore. Swift è più facile e può essere usato anche da chi ha appena iniziato a programmare.
Accedi ad API e librerie
Uno dei principali vantaggi dello sviluppo app iOS è l’ampia raccolta di risorse messa a disposizione degli sviluppatori. Grazie alla standardizzazione, alla funzionalità e alla coerenza dello sviluppo app iOS, Apple è in grado di rilasciare l’API e l’accesso alle librerie native come kit stabile, ricco di funzionalità e facile da usare. Per integrare perfettamente l’app nell’infrastruttura di Apple, possono essere utilizzati tali SDK iOS. Ad esempio, se stai lavorando su un controller app per un tostapane intelligente, puoi usare HomeKit per standardizzare la comunicazione tra il telefono e il tostapane. Ci sono anche dei kit per sviluppare die giochi come GameplayKit, ReplayKit o SpriteKit. Nello stesso modo si possono creare app per la salute o delle mappe, oppure sincronizzare la fotocamera con Siri, l’assistente virtuale di Apple. Con questi kit, quindi, è possibile sfruttare le funzionalità di iOS e integrarle con terze parti, creando app che si collegano ai social media, utilizzano la fotocamera o il calendario nativo, registrano automaticamente il replay di un momento di gioco particolarmente emozionante.
Utilizzare le potenzialità del Cloud
Gli iPhone sono dispositivi potenti, ma per gestire le attività ad alta intensità di risorse, è necessario scaricare i lavori pesanti sul Cloud. Collegando la tua app tramite API ai servizi interni di Cloud è possibile utilizzare il suo spazio di archiviazione, la gestione del database e la memorizzazione delle app nella cache. È possibile anche potenziare l’app con servizi innovativi di nuova generazione. IBM Cloud supporta il framework Swift, incluso Kitura, per la creazione di back-end iOS e applicazioni web. Utilizzando Kitura, è possibile integrare una gamma di servizi IBM Cloud: dalle notifiche push, ai database dell’analisi app mobile, oltre al machine learning.
Test globali e geolocalizzati
Subito dopo aver completato lo sviluppo app iOS è necessario fare alcuni test. La prima linea di test può essere effettuata con lo stesso Xcode, che oltre a quelli standard, offre alcuni test automatizzati dell’interfaccia utente. In questo modo, si può navigare all’interno dell’app come un normale utente e rilevare gli eventuali errori. Hai anche la possibilità di creare una versione Beta della tua App da far provare a parenti, amici o ad una base di utenti, con TestFlight che consente ai membri dell’Apple Developer Program di eseguire test interni con un massimo di 25 persone del team, con non più di 30 dispositivi ciascuno. È possibile dare così modo al team di sviluppo app iOS, di testare l’app con un piccolo gruppo e preparare la revisione di Apple Beta in modo da poter rilasciare successivamente la nuova app iOS a tester esterni. Una volta che Apple avrà approvato la tua app in base alle linee guida per la revisione dell’Apple Store, puoi invitare fino a 10.000 utenti a scaricare una versione di prova. Questi utenti scaricano l’app TestFlight e utilizzano un collegamento univoco per accedere alla tua app. Puoi dividere i tuoi tester esterni in gruppi personalizzati, per eseguire test A/B e confrontare le risposte alle funzionalità. In cambio, ottieni automaticamente dati sull’utilizzo e gli utenti possono facilmente inviare feedback su eventuali problemi che incontrano.
Pubblicare sull’Apple Store
Una volta terminato lo sviluppo app iOS e i relativi test, l’app dovrà essere inviata all’Apple Store, questo passaggio può essere fatto anche con Xcode. A questo punto, sarà bene armarsi di pazienza perché il processo di revisione dell’app può essere anche molto lungo, a causa delle varie richieste di revisioni da parte della Apple, fino all’approvazione finale. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione si potrà creare la propria pagina Apple Store utilizzando un programma chiamato App Store Connect e inviare l’app all’Apple Store. Se hai intenzione di vendere la tua app, ricorda che Apple terrà per sé il 30% delle tue vendite.
App Aziendali: a cosa servono e quali sono i vantaggi
Sempre più spesso negli ultimi tempi, molte aziende si interrogano su quale sia il modo migliore per ottenere visibilità, e aumentare quindi il fatturato, nello sconfinato mondo di Internet. Sicuramente sviluppare un’applicazione per la propria attività è importante e analizzando i dati di diffusione di smartphone e tablet, potrebbe addirittura considerarsi necessario. Bisogna, inoltre, tener presente della varietà dei sistemi operativi e dei device più utilizzati. L’applicazione app mobile deve necessariamente essere sviluppata per il sistema Android e per IOS e quindi resa disponibile sia su Google Play che su Apple Store. Inoltre, in alcuni casi specifici, è importante che funzioni anche sui Tablet o su alcuni modelli di Smartphone specifici.
App per gestione aziendale
Creare app aziendale permette innanzitutto di aumentare la visibilità del brand, che sarà ricordato molto più facilmente dal pubblico. Grazie a una applicazione, infatti, è possibile avere un’immagine digitale molto più forte, riconoscibile e sempre “sotto gli occhi” di persone potenzialmente interessate ai servizi offerti. Una maggiore visibilità si traduce anche in una brand identity più chiara, distinguibile, moderna e al passo sia con le nuove tecnologie sia con le esigenze del mercato. Una app portale aziendale è dunque capace di aumentare la popolarità del brand e di dare valore al marchio, che sarà sempre più percepito non solo come distinguibile dai competitors ma anche come smart e capace di sfruttare il vantaggio competitivo offerto dalle nuove tecnologie.
Inoltre, grazie al fatto di essere sempre accessibile e di rappresentare un canale diretto di comunicazione, una app aziendale contribuisce molto alla fidelizzazione del proprio pubblico. Con un solo tocco gli utenti possono mettersi in comunicazione con il brand mentre l’azienda può inviare informazioni in real time ed essere in contatto con i suoi potenziali clienti h/24. Una app mobile aziendale può essere dotata di diverse funzionalità, come feed di notizie, strumenti di messaggistica, moduli per sottoscrizione e prenotazione e strumenti di ricerca.
App aziendale per dipendenti
Se i vantaggi delle app “a uso esterno” sono numerosi e ben comprensibili, quelli delle app “a uso interno” sono altrettanto importanti.
Le app possono contribuire molto anche all’ottimizzazione dei processi interni all’azienda. Lo fanno offrendo soluzioni più versatili e funzionali per gestire determinate attività.
Cosa può fare una app per un’azienda e per i suoi dipendenti?
Può, ad esempio:
- Migliorare la comunicazione interna: ovvero semplificare lo scambio d’informazioni e documenti tra i reparti aziendali, consentendo così a tutti di essere sempre aggiornati;
- Gestire meglio ordini e prenotazioni: grazie ad una app per gestione aziendale interna si può agevolare il lavoro dei commerciali che in un click possono inviare al reparto di competenza dell’azienda gli ordini dei clienti
- Creare cataloghi e gestire magazzini: le app per gestione aziendale consentono di creare cataloghi di prodotti consultabili anche off-line da qualunque luogo e permettono anche di tenere sempre sotto controllo le scorte di magazzino;
- Ottimizzare i servizi di customer service: L’assistenza clienti è fondamentale in ogni azienda e grazie alle app è possibile offrire un servizio di customer service molto più rapido e funzionale, con notevoli vantaggi in termini di reputazione;
- Facilitare i processi di formazione dei dipendenti: Le app si rivelano particolarmente utili anche per la formazione del personale. Permettono una flessibilità e un monitoraggio difficilmente paragonabili con i classici corsi in aula.
- Monitorare recensioni e interazioni social: Sempre in termini di reputazione, è importante sapere cosa gli utenti pensano del brand. Con le app è possibile monitorare le recensioni lasciate dai clienti e sondare le interazioni social. Così si può capire cosa è apprezzato dai clienti e cosa va invece migliorato.
Le migliori App aziendali del 2022
Tra le app aziendali l’ultima new entry è Atlassian. È uno strumento di collaborazione che combina messaggistica, videochiamate e altri tool per la comunicazione. Il repertorio che offre include la Focus Mode per eliminare le distrazioni dell’utente che possono provenire da notifiche e messaggi e la funzione “Actions and Decisions”, che permette di categorizzare, assegnare e salvare specifici elementi. Le notifiche sono personalizzabili, si possono annotare le immagini e incorporare file.
Spark permette nella versione gratuita chiamate in-app, condivisione dei display, fino a 5 GB per la condivisione dei file e un’integrazione di massimo 10 app. Per la gestione delle attività, esiste tra l’app per gestione aziendale Asana che permette di formare liste in cui aggiungere e organizzare il lavoro. Possono essere inclusi promemoria, compiti, idee e altro. Inoltre, non manca la possibilità di condivisione con i team per discutere e sviluppare progetti e comunicare aggiornamenti sulle attività individuali e comuni.
Tiene traccia degli impegni dei dipendenti con il relativo grado di priorità, eventuali scadenze, orari, note e promemoria. La piattaforma organizza il calendario che può essere condiviso con i colleghi e ha una funzione di geolocalizzazione per inviare dei reminder a seconda dei luoghi in cui si trova l’utente. L’applicazione nasce con l’obiettivo di far accedere i dipendenti ai file nelle proprie cartelle da qualsiasi dispositivo e soprattutto di condividerle. In questo modo si agevola il flusso del lavoro e tutti possono sempre lavorare con i file desiderati nella loro versione più aggiornata e sincronizzata con quella dei propri colleghi. La versione business rispetto quella gratuita disponibile, permette un maggiore spazio di archiviazione e attenziona il livello di sicurezza dei documenti.